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Le miracolose proprietà dell’Ippocastano

Si dice che il frutto dell’ippocastano, la cosiddetta castagna amara (anche chiamata castagna matta), abbia proprietà miracolose. Le nonne consigliavano di tenerne sempre uno in tasca o nella borsa in modo da tenere lontano i malanni autunnali, come il raffreddore e la tosse. Certamente sono molte le proprietà terapeutiche associate a questa pianta, che infatti viene utilizzata soprattutto in fitoterapia e cosmetica per la realizzazione di creme. Anche la credenza che i suoi frutti allontanino il raffreddore affonda le sue radici nella realtà. Pare infatti che nonostante le sue castagne, se assunte in dosi massicce, siano tossiche, quindi non commestibili, in passato venissero utilizzate dai Turchi per curare i cavalli affetti da bolsaggine e da questo uso origina il nome di ippocastano, cioè castagna dei cavalli.  

Originario dell’Asia Minore l’ippocastano (Aesculus hippocastanum) è stato introdotto a Vienna nel 1591 da Charles de l’Écluse e a Parigi, da Bachelier, nel 1615. In Italia questa pianta è piuttosto diffusa, soprattutto nel centro-nord. Albero imponente che può raggiungere i 25-30 metri di altezza, possiede chiome dalle ampie circonferenze e proprio per il suo aspetto viene utilizzato per scopo ornamentale nei viali e nei parchi. Si tratta di una pianta piuttosto longeva, che può vivere anche diversi secoli grazie alla sua resistenza e adattabilità. 

Ad Amsterdam si trova uno degli ippocastani più famosi del mondo. Si tratta dell’albero che Anna Frank guardava dalla  sua finestra di prigionia, unico contatto visivo con il mondo esterno occupato dai nazisti. «Il nostro ippocastano quest’anno è coperto di foglie», scriveva nel maggio 1944 in quello che forse è divenuto il diario più celebre del mondo. Proprio quest’albero è stato recentemente al centro di una battaglia per la sua preservazione in un ambiente urbano come appunto la città di Amsterdam

In Italia è invece famoso l’ippocastano di Cà Minghini (Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina), in Emilia Romagna. Con una circonferenza di oltre 4 metri, nel dopoguerra per la sua imponente bellezza fu paragonato a Sophia Loren e da allora è affettuosamente soprannominato “Sofia”.

ippocastano di ca Minghini