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Architettura del Paesaggio

Quando arte e natura si mescolano insieme, dando vita a luoghi incantati e inimmaginabili si può parlare di “architettura del paesaggio”.  Oggi quest’arte è un a vera e propria disciplina universitaria, considerata una branca dell’architettura e come per quest’ultima, quando c’è di mezzo l’arte e la bellezza, è l’Italia a far da padrona. E’ stato proprio il nostro paese a dare i natali ad alcuni dei più grandi architetti paesaggisti del mondo ed è qui che è possibile visitare alcuni fra i più straordinari giardini esistenti. 

Quello che oggi è considerato il più grande paesaggista italiano del ‘900 ha origini toscane e si è formato proprio a Pistoia, lavorando nei vivai. Si tratta di Pietro Porcinai, forentino, figlio del capo giardiniere di Villa Gamberaia a Settignano. Il nostro bel paese possiede oltre mille giardini, frutto della mente vivace e fantasiosa di Porcinai. Il primo in ordine cronologico realizzato dall’allora giovanissimo fiorentino si trova in Puglia. Erano gli anni Trenta e un’importante famiglia meridionale, i Reale, decise di cercare un giardiniere all’altezza di realizzare uno spazio verde unico e spettacolare a contorno della propria villa. Per l’impresa fu chiamato proprio il giovane Porcinai, allora sconosciuto, a cui fu data carta bianca. Pochi sanno che ancora oggi a Lecce, in occasioni speciali, si può visitare quello splendido esperimento firmato Porcinai: stanze verdi chiuse da siepi geometriche di cipresso, vista sugli oliveti, la pineta intoccata, angoli di esotismo puro, con banani e palme a profusione che piacquero subito così tanto da indurre altri proprietari della vicina Cutrofiano a chiamare Porcinai. Con il tempo il paesaggista fiorentino ebbe l’occasione di confrontarsi con sfide sempre più stimolanti  e di portata internazionale. Suoi i progetti per l’Hansaviertel Park di Berlino (1956), quello per la sistemazione esterna del Centro Pompidou (1973) e quello dei parchi delle città dell’Arabia Saudita (1975-76). 

 Al di là però dei grandi contributi in termini di realizzazione di paesaggi verdi, l’importante eredità lasciata da Porcinai, scomparso nel 1986, riguarda la sua interminabile lotta per la difesa della cultura paesaggistica nel mondo, lotta che si concretizzò anche nel  tentativo di istituzionalizzare l’insegnamento del verde, del paesaggio e del giardino in Italia, dove per lungo tempo fu invece costretto ad assistere al massimo disinteresse nelle scuole di ogni ordine e grado e persino nelle Università.

La sua battaglia però lo condusse ad ottenere importanti vittorie, prima fra tutte il riconoscimento della disciplina a livello universitario. Oggi infatti “architettura del paesaggio” è insegnata in tante importanti facoltà e quella dell’architetto paesaggista è una professione apprezzata e riconosciuta che racchiude scienza, arte e cultura.