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ll labirinto di siepi di Villa Pisani

Villa Pisani a Stra, in provincia di Venezia, è considerata la ‘Regina delle Ville venete’: con questo nome si è soliti indicare le quasi 200 ville che sorsero lungo la Riviera del Brenta, nell’entroterra della Repubblica Venezia, a partire dal 1460 fino agli inizi del 1800. Villa Pisani fu una delle ultime grandi ville costruite nella prima metà del ‘700 e deve la sua fama alla maestosità della struttura e al magnifico parco che la circonda.

La creazione della villa e del parco di siepi

La villa occupa una intera ansa del naviglio del Brenta e consta un parco di 11 ettari. L’edificio fu eretto a partire dal 1721 per volere della famiglia Pisani di Santo Stefano, per i soggiorni estivi della famiglia e del futuro Doge Alvise Pisani. Nel 1807 la villa fu venduta a Napoleone Bonaparte che la donò al Vicerè del Regno d’Italia Eugéne de Beauharnais: a lui si devono gli ammodernamenti di alcuni saloni e del parco. Dopo la caduta di Napoleone la villa Pisani divenne residenza estiva degli Asburgo che ospitarono numerosi regnanti fino al 1866 quando la proprietà passo al Regno d’Italia che la trasformò in museo, preservando l’integrità dell’edificio e del parco.

Il fascino del labirinto, uno dei più grandi d’Europa

L’elemento più rappresentativo del parco è il labirinto di siepi, considerato uno dei più grandi d’Europa. Esso è formato da nove cerchi concentrici di alte siepi di bosso (Buxus sempervirens). Al centro svetta una torretta circolare, avvolta da una doppia scala che conduce alla sommità, dove è la statua di Minerva. Durante la visita il percorso è libero e senza indicazioni, ma un addetto del parco è sempre sulla torretta per guidarci, a richiesta, verso il centro o l’esterno. Il labirinto di Villa Pisani si rifà alla tradizione cinquecentesca dei labirinti, iniziata dai Gonzaga a Mantova.

Le trasformazioni del parco secondo le mode dei secoli

Il parterre erboso centrale ha al centro una grande vasca rettangolare (1911), coronata da un bacino trilobato (1913), cui fa da sfondo l’edificio tardobarocco delle scuderie. Il grande prato è circondato da un giardino all’inglese e da un bosco, nel quale si trovano varie strutture. La grande orangerie, risalente al 1808, ospita oltre 140 piante di agrumi in vaso con più di 40 cultivar diversi: i più antichi sono due piante di chinotti (Citrus myrtifolia). Nel parterre oltre il boschetto di platani (Platanus orientalis), ci sono la serra delle camelie (Camellia japonica) e quella tiepida delle piante tropicali, entrambe risalenti all’ ottocento. La kafeehaus settecentesca si affaccia invece sul laghetto circondato da una fila di cipressi calvi (Taxodium distichum). L’esedra-padiglione, da cui partono sei prospettive del giardino, è delimitata ai lati da due gallerie in ferro ricoperte di glicine (Wisteria).

Le varietà di arbusti da siepe del vivaio Innocenti e Mangoni

La siepe con la sua struttura lineare é costituita prevalentemente da specie vegetali arboree ed arbustive e tra le specie più usate si trovano:

Ilex crenata

Si tratta di un genere di arbusti sempreverdi dal portamento eretto, denso e compatto. Le foglie hanno la forma ellittica od ovale, e sono di colore verde scuro dai bordi leggermente crenati, simili a quelle del buxus.

Buxus sempervirens

Un piccolo-medio arbusto dal portamento eretto. Le sue foglie sono da ovate a oblunghe di colore verde scuro lucido. È comunemente chiamato bosso, molto longevo e dalla crescita lenta. Si presta alla realizzazione di piante singole a forma di palla, forme geometriche o pianta da siepe. L’ideale è il suo utilizzo come pianta da siepe alta con altezza massima di 1 metro.

Photinia

Genere di arbusti e alberi sempreverdi o decidui, di piccoli fiori bianchi, coltivati per il fogliame e, per le specie decidue, per i colori autunnali e i frutti. Richiedono sole o ombra parziale, terreno fertile e ben drenato. 

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Photo credits – Envato