Foglie da riciclo: a novembre le foglie si trasformano in humus
Un metodo alternativo alla raccolta delle foglie
Il mese di novembre è il mese che prepara all’inverno: le piante stanno finendo di spogliarsi delle foglie della stagione e iniziano ad entrare nella fase del riposo invernale. In ogni giardino si iniziano a predisporre le coperture per le piante più delicate, come agrumi o bouganvillee, a pacciamare le aiuole con i bulbi o a ripulire quelle stagionali, rimuovendo le piante sfiorite. Sicuramente il lavoro più impegnativo per chi possiede un giardino è la raccolta delle foglie, anche in base alla tipologia di piante presenti. Per tenere puliti prati e vialetti servono quindi aspiratori, soffiatori e rastrelli, oltre a una buona dose di sacchi oppure di vasche per la raccolta del compost o per la trasformazione in humus.
Come si prepara l’humus fogliare
Iniziamo dalla raccolta delle foglie cadute: le foglie di betulla, carpino, tiglio, quercia e nocciolo sono le più adatte perché trattengono maggior umidità. Prepariamo quindi una compostiera a cielo aperto, fissando quattro pali alti almeno un metro nel terreno, così da formare un cubo o un parallelepipedo che alla fine chiudiamo con una rete fitta da pollaio. Possiamo anche utilizzare le compostiere di plastica in vendita oppure quelle fornite dalle aziende locali di raccolta dei rifiuti.
A questo punto versiamo all’ interno della compostiera, direttamente sul terreno, un primo strato di 20-30 cm di foglie secche, che ricopriamo con una spolverata di concime a base di azoto o di urea: questo favorisce la decomposizione delle foglie. Continuiamo con un secondo e un terzo strato, fino quasi a colmare la compostiera, senza dimenticarsi la concimazione, sopra ogni strato.
Per ottenere l’humus, substrato ricco di sostanze organiche da utilizzare al posto del cosiddetto ‘terriccio universale’, basterà lasciare che gli strati delle foglie maturino per almeno due stagioni. Se vogliamo ottenere un substrato ancora più fertile, perfetto per travasi e letti di semina, sopra i vari strati di foglie va aggiunta un po’ di cornunghia (fertilizzate ottenuto con gli scarti di unghie e corna di origine animale) o farina d’ossa.
Alcuni consigli per la preparazione dell’humus
Le foglie di maggior compostaggio sono le più adatte, mentre quelle coriacee della magnolia, dell’agrifoglio, dell’alloro e dell’olivo, hanno tempi più lunghi per decomporsi.
Sono sconsigliate sempre le foglie delle rose, perché spesso affette da ticchiolatura (malattia fungina favorita da elevata umidità dell’aria) che potrebbe rimanere ‘attiva’ nell’humus.
Gli aghi e le cortecce con resina dei pini, vanno scartati perché contengo proprietà deterrenti per gli insetti e i batteri che devono alimentare il ciclo di trasformazione delle foglie in humus.
Le varietà di alberi del vivaio Innocenti e Mangoni adatte al recupero delle foglie per la creazione di humus
In vivaio abbiamo a disposizione molte varietà di alberi decidui che nel periodo autunnale perdono foglie di medie e grandi dimensioni, perfette per essere raccolte e, con i giusti accorgimenti ed i giusti tempi trasformarsi in humus.
Betula o betulla
Genere di alberi e arbusti decidui, sono coltivati soprattutto per la corteccia e la bellissima colorazione autunnale. Prediligono una posizione soleggiata in terreni ben drenati.
Carpinus o carpino
Come la betulla, si tratta alberi decidui coltivati per il bel fogliame e i suoi colori autunnali. La chioma è arrotondata, il tronco scanalato e le foglie ovali, con nervature verde scuro che virano al giallo-arancio in autunno.
Tilia o tiglio
Della famiglia delle tiliacee, genere deciduo coltivati per i piccoli fiori a coppa, profumati e per il portamento imponente. Richiedono pieno sole o ombra parziale, terreno fertile e drenato.
Corylus avellana o Nocciòlo
Genere di alberi e arbusti decidui, coltivati per il portamento e i frutti commestibile, le nocciole. Come le specie precedenti preferiscono l’esposizione a pieno sole o ombra parziale e terreno fertile, ben drenato.
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Photo credits – Envato