Tra giardino all’italiana e fontane
A pochi chilometri da Viterbo si erigono le complesse geometrie di Villa Lante a Bagnaia. La centralità del complesso è il giardino all’italiana e le vie d’acqua che lo alimentano; la villa, anzi i due edifici simmetrici che la compongono, sono parte della geometria del giardino e fungono da quinte al complesso disegno di aiuole e terrazzamenti con fontane.
La sistemazione del verde e le simmetrie di Villa Lante a Bagnaia
Il complesso monumentale di Villa Lante a Bagnaia nasce nel 1566 per volere del cardinale Giovan Francesco Gambara, che affida il progetto all’architetto Jacopo Barozzi, detto Il Vignola. Questi sfrutta la pendenza della collina di Bagnaia e le numerose fonti di acqua di cui è ricco il territorio circostante.
Subito dopo il cancello d’ingresso di Villa Lante a Bagnaia si apre un grande parterre sistemato a giardino all’italiana: di forma quadrata è suddiviso in sedici riquadri di cui i quattro centrali sono occupati da una monumentale fontana, a sua volta divisa in quattro bacini con al centro una fontana circolare sulla quale svetta il gruppo scultoreo bronzeo dei Quattro Mori che reggono lo stemma di papa Sisto V. Nei riquadri verdi le piante di Tasso (Taxus baccata) e di Bosso (Buxus sempervirens) sono potati a siepe in evolute spirali verdi che compongono ricchi disegni che si possono ammirare dalle sovrastanti terrazze del giardino. Mentre agli angoli ci sono grandi esemplari sagomati di tasso potati secondo l’ars topiaria.
Le terrazze, le grotte e i giochi d’acqua di Villa Lante a Bagnaia
Sopra il parterre raggiungiamo una serie di terrazze ascendenti corredate di fontane e grotte con giochi d’acqua. Nella prima si erge la Fontana dei Lumini, concepita a gradoni con una serie di piccole fontane alimentate dall’acqua che sgorga da piccole lanterne; tutto intorno c’è una ampia collezione di Camelie (Camellia japonica), Rododendri (Rhododendron indicum) e Azalee (Azalea japonica).
La seconda terrazza consta di un lungo tavolo in pietra con al centro una vasca di acqua: il tavolo serviva per allietare con rinfreschi e vivande gli ospiti del cardinale. Per salire alla terza terrazza di Villa Lante a Bagnaia la scalinata è divisa al centro dalla Fontana della catena: con una serie di volute degradanti in cui scorre rumorosa l’acqua.
Segue la ottagonale Fontana dei Delfini, circondata da siepi di bosso e da sedili in pietra di piperino. La quarta prevede un Teatro d’acque con una serie di fontane e grottini, da cui si accede ad un piccolo giardino segreto corredato da sculture di arte topiaria. Il parco all’inglese circonda le terrazze di qualità formale che risalgono la collina. Questo è composto da Lecci (Quercus ilex), Carpini (Carpinus betulus), Querce (Quercus) e Platani (Platanus x acerifolia), tutte piante secolari e ben conservate.
Le varietà di querce e carpini del vivaio Innocenti e Mangoni
Il Quercus o quercia è un albero della famiglia delle fagacee, un genere di alberi e arbusti decidui sempreverdi, molto apprezzati e coltivati per il portamento e il fogliame. Nel periodo primaverile ed estivo producono fiori non particolarmente significanti a cui seguono frutti rotondi o ovoidali (ghiande). Perfetti per essere posizionati al sole o in ombra parziale, sempre in terreno profondo e ben drenato. Resiste bene alla siccità.
Il Carpinus betulus (o carpino bianco) è un genere di alberi decidui coltivati come piante ornamentali per il bellissimo fogliame e i meravigliosi colori autunnali. Come la quercia, richiedono solo o ombra parziale, crescono bene in terreni fertili e ben drenati.
Un tempo era poco utilizzato nei giardini e considerato meno elegante di altri generi, come il faggio ad esempio. Nel seicento e settecento è entrato però ad arricchire ville e giardini italiani, specialmente nelle siepi.
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