L’autunno in vivaio
I vivai sono un microcosmo all’interno del quale la natura si affilia e si affida al lavoro dell’uomo, in un’opera di domesticazione le cui origini coincidono quasi esattamente con quelle dell’umanità stessa. Tuttavia, se è vero che la natura può essere addomesticata e che lavorare la terra costituisce in effetti uno dei mestieri più antichi del mondo, la storia ci ha ampiamente dimostrato che questo rapporto funziona soltanto quando l’intervento dell’uomo si foggia sul modello del padre amorevole, e non del padrone autoritario. Per questo i vivai costituiscono un punto di vista privilegiato per apprezzare la sinergia uomo-natura e possono regalare momenti di grande suggestione; sono il teatro dove la natura ogni giorno ripete il proprio spettacolo, nell’alternarsi sempre uguale e sempre diverso delle stagioni. Prendiamo l’autunno, per esempio.
D’autunno i vivai si tingono di colori caldissimi, dando vita a cromatismi che abbagliano e stupiscono: come in un arcobaleno le sfumature virano da una tonalità all’altra, si confondono in un’esplosione che, nello stesso momento in cui ci ricorda l’arrivo dell’inverno, incarna il trionfo della maturità della natura. È il tramonto dell’anno, e del tramonto in effetti ci sono tutti i colori. Come il sole, la natura si incendia prima di addormentarsi, trionfa in un moto ultimo di orgoglio prima che il freddo invernale giunga a sedarla nell’attesa che torni la primavera. Un moto di orgoglio arrogantissimo, che prende i colori del fuoco: il giallo delle betulle e delle viti, il rosso dei cachi, il porpora intenso dell’acero palmato o della parriota persica, l’arancione dei faggi e dei frutti di alcune specie di rose, l’oro del gingko biloba, la cui chioma mossa dal vento ricorda davvero la fiamma di una candela accesa.
Per i vivaisti, tuttavia, l’autunno non è soltanto il tramonto dell’anno, ma è anche la stagione ideale per pensare al futuro: come per gli alberi da frutto, che vanno messi a dimora proprio in questo periodo, affinchè possano arrivare alla primavera successiva già abbastanza forti per godere al massimo dei suoi nutrimenti.
Non solo tramonto, dunque, ma anche alba, sebbene ancora lontana, comunque germe di un nuovo inizio.