I giardini di Étretat: le nostre piante tra arte e natura
Tappa imperdibile per gli amanti della botanica e dell’arte topiaria, qui le nostre piante hanno trovato dimora ed abbracciano il visitatore in un armonico insieme di natura, arte e design del paesaggio.
Spazio verde affacciato sulle spettacolari scogliere della Normandia, le Falesie di Étretat, i giardini di Étretat sono uno straordinario esempio di arte topiaria dove la natura scolpita si fonde con la presenza di opere d’arte creando una suggestiva scenografia.
Il luogo e i giardini sono diventati celebri grazie alle circa 50 tele dipinte da Claude Monet che ne hanno colto l’essenza tra gli anni 1868 e 1886.
I giardini progettati da Alexander Grivko con il suo studio di architettura del paesaggio sono dedicati a Madame Thebault attrice e amica di Monet, che per prima dette vita al giardino piantando il primo albero nel 1903.
Nella sua carriera Alexandre Grivko si è occupato della progettazione di centinaia di giardini, progetti verdi pubblici e privati, landscape design. Il progetto dei giardini è nato dall’amore per il luogo, e dall’acquisto degli spazi da parte di Grivko nel 2015, che in accordo con le autorità è riuscito ad aprirlo al pubblico e renderlo fruibile.
Ciò che rende unico il giardino è la presenza di sorprese al suo interno, e la sapiente scelta delle piante che consente una fioritura durante tutto il corso dell’anno: le piante dalle forme scultoree, grazie all’uso dell’arte topiaria, sono infatti sempreverdi e mantengono uno splendido aspetto durante tutte le stagioni.
Tra le piante utilizzate si trovano quelle da sempre più utilizzate nell’arte topiaria e che ben si prestano ad essere modellate e scolpite:
Anche se è il verde a dominare la palette, ogni tanto spiccano cespugli di rododendri (Rhododendron hirsutum) e fiori di Agaphantus; una splendida collezione di orchidee con la presenza di diversi tipi di esemplari e qualche esemplare di bambù come Bambusa Phyllostachys aurea, nigra e bissetii.
Si parla di giardino anche se in realtà gli spazi sono organizzati in vari giardini dove i temi scelti son quelli cari al progettista: il Giardino Avatar, dove le sculture topiarie rievocano le falesie, il giardino delle emozioni dove i bossi sono potati a formati coghiglie, il Giardino delle impressioni dove le spirali di Phillirea angustifolia (o siepe costiera) riproducono i vortici delle acque marine della Manica, o il Giardino d’Aval, che richiama la struttura frastagliata della costa grazie ad alberi di tasso a forma di guglie, svettanti verso l’alto.
Ma gli spazi non sono solo per le piante, sono anche un luogo dedito all’arte con la presenza sparsa di opere; le più scenografiche sono senz’altro le Drops of Rain, volti in resina e alluminio dell’artista Samuel Salcedo. Una galleria di sculture a cielo aperto alla quale si aggiungono eventi e performance che abbracciano il visitatore.
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