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Il giardino di Boboli: parco storico nel cuore di Firenze

Firenze, cuore della cultura toscana e italiana, Firenze centro dell’arte, Firenze custode di antichi e infiniti tesori…

Passeggiando per questa incredibile città non si finisce mai di stupirsi di quanta bellezza vi sia racchiusa al suo interno: dai musei veri e propri dove sono gelosamente conservate le memorie artistiche di secoli, agli innumerevoli musei a cielo aperto costituiti dai palazzi storici, dalle piazze, dalle chiese e dai suoi parchi.

Capita infatti di imbattersi in molti spazi verdi disseminati nella città, talvolta racchiusi al di là di alte mura di cinta di palazzi cittadini, piccoli polmoni incastrati tra le abitazioni ed a cui i nobili di un tempo non rinunciavano mai.

Come il giardino fiorentino per eccellenza: il giardino di Boboli. Si tratta del parco architettonico rinascimentale prototipo di quelli che successivamente vennero realizzati in Europa, certamente il più alto esempio che ha contribuito a diffondere e consolidare la tipologia classica del giardino all’italiana, dal superbo effetto scenografico nel quale esiste un perfetto connubio tra opere d’arte e architettura, e uno straordinario patrimonio botanico.

Palazzo Pitti fu realizzato con la pietra scavata dalla vicina collina, e l’estrazione dette luogo alla nascita dell’anfiteatro e dei giardini, costruiti tra il XVI e il XIX secolo, prima dai Medici, poi dai Lorena e dai Savoia, e si distribuiscono su una superficie di circa 45.000 m². La parte più vicina al palazzo fu realizzata in epoca rinascimentale alla quale successivamente si aggiunsero nuove porzioni , visibili tutt’ora, quali il viottolone, vialetti, laghetti, fontane (come la fontana della fochetta), ninfei, tempietti, il kafeehaus (edificio rococò adibito a luogo di degustazione di cioccolato e caffè), le ghiacciaie, le splendide grotte (inconfondibile quella del Buontalenti con i 4 prigioni di Michelangelo) nonché la strepitosa limonaia ricchissima di agrumi di ogni specie.

Camminando nel giardino, disseminato di boschetti per lo più di leccio, alloro e arbusti di varie specie  (Viburnum tinus, Laurus nobilis, Phyllirea latifolia, Myrtus communis), la vegetazione fa da padrona restituendoci scorci molto suggestivi e profumi inebrianti grazie anche alle aiuole dove recentemente è stata ricostruita una collezione di rose antiche (come la Chapeau de Napoleon, la Madame Pierre Ogier, la Complicata, la Tuscany Superb, la Variegata di Bologna, la Ferdinand Pichard e la Cardinal de Richelieu) o allo spazio conosciuto come giardino delle camelie.

Possiamo certamente considerare un lusso poter fare una passeggiata in questo straordinario giardino che fino alla metà del settecento soltanto i Medici potevano apprezzare e vivere; solo grazie ai Lorena questo meraviglioso luogo ha aperto le sue porte a tutti, finché nel 2013 è addirittura divenuto patrimonio dell’umanità dell’Unesco.