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Il paesaggista giardiniere: l’eclettismo di Gille Clements

Chi di voi non ha sentito parlare almeno una volta di questo straordinario paesaggista francese? Stiamo parlando del più eclettico paesaggista, architetto del paesaggio, scrittore, entomologo, insegnante all’École nationale du paysage di Versailles, tra i più seguiti e amati in Europa: Gilles Clement (Francia 1943).

Difficile definirlo secondo una definizione rigida, avendo abbracciato nella sua vita e nella sua professione innumerevoli discipline, tra cui la filosofia applicata al paesaggio. A lui il merito di aver coniato tre idee fondamentali per il rinnovamento dell’architettura del paesaggio: il giardino in movimento, il giardino planetario e il terzo paesaggio. Ogni suo concetto ruota attorno all’idea che le risorse naturali della terra non sono infinite e per questo è necessario rispettare e assecondare la natura e la biodiversità; il movimento di cui parla si riferisce a quello naturale delle specie vegetali, al loro espandersi e disseminarsi in svariati luoghi seppur sotto l’attento controllo e accompagnamento del paesaggista – giardiniere (come da lui definito) che deve conoscere e assecondare i meccanismi di crescita già presenti in natura. Il “giardino in movimento” si distacca totalmente dall’idea del giardino classico ponendo l’accento sull’incolto, ovvero la “friche”; con esso egli intende adottare strategie minime per creare giardini lasciando fare alla natura, assecondando il naturale movimento delle piante sul terreno e soprattutto utilizzando piante autoctone, che appartengano quindi al clima e al territorio in cui si lavora, realizzando giardini dalla facile manutenzione e dal basso costo. Evoluzione di questa sua idea di base sono il “giardino planetario,” che è una visione dell’intero pianeta come di un unico ambiente ecologico, giardino unitario nel quale ogni nostro gesto si ripercuote sull’intero equilibrio dell’ecosistema, e il cosiddetto “terzo paesaggio” tutti quei i luoghi che non vengono curati (come parcheggi e margini delle strade), ma che sono ricchissimi di vegetazione molto varia e spontanea e che si mantiene senza bisogno dell’intervento umano, connotandoli quindi come potenziali giardini. Dopo essersi occupato della progettazione di piccoli giardini iniziò a lavorare in ambito di riqualificazione urbana e recupero di giardini storici su pubblica committenza.

In questo contesto si colloca il suo progetto insieme a Patrick Berger del Parco Andrè Citroen a Parigi, in assoluto il primo esempio di giardino in movimento. Per raggiungere un maturo livello di “Incolto addomesticato” sono stati necessari alcuni anni e l’impianto legnose sparse, rosai e schermi di bambù al fine di organizzare schemi riconoscibili in tutte le stagioni. Il parco è suddiviso in tre parti: il giardino bianco, dove si trovano piante perenni dalle fioriture bianche, il giardino nero con vegetazione fitta e scura (rododendri, querce, pini), e una zona centrale con un grande prato nel quale vi sono anche due serre (rispettivamente con un aranceto e un giardino mediterraneo), con i giardini in serie (chiamati per colore e associati ai giorni della settimana, ai metalli e ai pianeti, con con papaveri, salvie, rose, iris) e il giardino in movimento (con molti fiori di campo). Anche il Parco Henri Matisse a Lille, fu concepito come giardino in movimento, nel quale la natura si è espansa in modo pressochè incontrollato, suddiviso in 4 radure con diverse tematiche e una ricca biodiversità. Lo stesso Giardino Mandala di Torino, giardino pensile sul tetto del PAV, inaugurato nel 2010 coniuga la struttura di un mandala con l’idea del giardino in movimento; per lungo tempo la zona di questo giardino era stata lasciata incolta tanto da trasformare lo spazio in quello definito da Clement come “terzo paesaggio”, così egli stesso volle scegliere specie vegetali adatte a sopravvivere in terreni molto aridi e dove quindi l’intervento umano fosse ridotto al minimo. La scelta cadde quindi su piante graminacee (Stipa Gigantea, Stipa Tenuissima, Euphorbia Myrsinites, Euphorbia Characias e Sedum in varietà) e fiori (Crocosmia Babylon, Crocosmia Solfatare, Cotula Hispida e Allium Sphaerocephalon).