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Il pesco: un albero per la primavera

E’ la primavera il momento ideale per apprezzare la bellezza di un giardino. E’ in questa stagione che le piante si risvegliano. Il clima diventa tiepido, le giornate si allungano e i colori della natura appaiono più accesi. Fra le piante che meglio rappresentano questa stagione e che portano con loro quella sensazione di rinascita tipica della primavera ci sono gli alberi da frutto. E’ in primavera che quest’ultimi si trasformano coprendosi di una miriade di fiori dai diversi colori che poi faranno posto ai frutti. Esiste un’infinita varietà di alberi da frutto e non sempre quest’ultimi vengono utilizzati per la produzione di frutta. Grazie infatti alla bellezza delle fioriture di alcune specie, in molti casi l’albero da frutto è scelto per svolgere una funzione puramente ornamentale.

Il pesco (Prunus persica) è certamente uno di questi. Certamente i suoi frutti sono molto richiesti, ma allo stesso tempo si tratta di un albero da linee e colori così belli da cambiare completamente l’aspetto di un giardino. Di origini orientali il pesco, Amygdalus Persica, appartiene alla famiglia delle rosacee. Può raggiungere gli 8 metri di altezza, ama i climi freschi e preferisce le zone soleggiate o parzialmente ombrose. Fiorisce proprio in primavera, solitamente nel mese di marzo. I suoi fiori sono piccoli, raffinati ed eleganti. Il loro colore è il rosa, che può assumere diverse sfumature a seconda della varietà. Proprio per la loro delicatezza e raffinatezza, per la loro capacità ornamentale, i fiori di pesco sono entrati a far parte dell’immaginario collettivo come simbolo di bellezza.
Non è un caso che siano stati scelti anche per i tatuaggi, diffusi soprattutto fra le donne.
Al di là dell’indiscutibile valore estetico dei fiori di questo albero, vi è però anche un importante valore simbolico: la fioritura del pesco simboleggia rinnovamento, rinascita, bellezza, gioventù, purezza e fedeltà matrimoniale. In alcune culture, come quella cinese, l’albero di pesco rappresenta l’immortalità, mentre gli antichi Egizi associavano il suo frutto ad Arpocrate, figlio di Iside e Osiride, dio del silenzio e dell’infanzia.

Per il Buddismo la pesca rappresenta uno dei tre frutti benedetti, insieme al cedro e alla melagrana, mentre per il Taoismo il pesco è l’Albero della Vita.