La Mimosa il simbolo delle donne per un caso
Il fatto che la mimosa sia stata scelta come la pianta che più di ogni altra rappresenta il gentil sesso, tanto da essere il simbolo della festa della donna, sembra sia dovuto al caso. La storia ci racconta infatti che la decisione di eleggere questa pianta a rappresentante ufficiale dell’8 marzo dipese dalla volontà di trovare un fiore da regalare alle donne il giorno in cui venivano celebrate a livello internazionale.
Era il 1946, all’indomani della nascita della Repubblica e della fine della Guerra, e una parlamentare italiana propose proprio questa pianta poiché il periodo della sua fioritura corrispondeva al periodo in cui ricorreva la festa della donna. In realtà la corrispondenza fra la pianta della mimosa e la figura femminile non è qualcosa di così casuale. Le storie e le tradizioni di tutto il mondo ci dicono tutt’altro. Esistono innumerevoli leggende legate a questa pianta, dall’aspetto fragile, ma dall’incredibile resistenza. Ed è probabilmente proprio per queste due caratteristiche, così in contraddizione fra loro, che la mimosa è stata da sempre associata alla figura femminile.
C’è una storia molto suggestiva e dall’alto valore simbolico che narra di un popolo antico abitante di un’isola lontana, le cui donne erano famose per la loro bellezza e per i caratteristici riccioli biondi.
Da sempre ambite dagli uomini dei popoli nemici, rischiavano spesso di essere rapite per divenire spose o schiave. Così avvenne un giorno in cui gli uomini dell’isola erano usciti in mare per pescare. Quel giorno un folto gruppo di nemici assalì l’isola, depredando i villaggi e portando via le donne più giovani. Queste furono portate in una grotta lungo la scogliera dove sarebbero dovute rimanere imprigionate fino a quando la marea non si fosse abbassata, permettendo ai predoni di ripartire con le loro navi. Una delle ragazze però, decise di tentare la fuga. Voleva rivedere il suo amato e non voleva rassegnarsi a divenire schiava di un uomo che non desiderava. Il suo nome era Mihm ed era famosa per il suo coraggio. La giovane aveva trovato un cunicolo sulla volta della grotta, da cui proveniva un leggero alito di vento. Decise allora di arrampicarsi e di infilarsi nello stretto passaggio, facendo forza con le gambe e con le braccia per salire sempre più su. Dopo un tempo che le parve interminabile e uno sforzo sovraumano la ragazza riuscì a trovare l’uscita. Il passaggio però era troppo stretto, tanto da non permetterle di muoversi.
Dal foro sul terreno però erano usciti i suoi splendidi riccioli biondi che, muovendosi al vento, furono individuati dagli abitanti dell’isola che così riuscirono a ritrovare le loro donne. Furono tutte salvate, tutte tranne Mihm, che morì soffocata nel cunicolo. La leggenda narra che il promesso sposo della giovane recandosi sulla collina per onorare il corpo della sua sfortunata sposa con una degna sepoltura, trovò al posto di Mihm una pianta dalle radici profonde e fortissime, e una grande chioma di fiori d’oro che si muovevano al vento. Delicata ma forte, sempreverde, profumata e rigogliosa, la mimosa (Acacia dealbata) si distingue per il colore delle sue fioriture, di un giallo acceso. Originaria dell’Australia e della Nuova Zelanda, è stata trapiantata in Europa nel XIX secolo, al cui clima si è adattata facilmente.
Ama il sole, tollera la salinità e resiste bene al caldo e nei terreni secchi. Può raggiungere i 15 metri di altezza e offre a chi la osserva un incredibile spettacolo nei mesi della sua fioritura, da dicembre a marzo, durante i quali si ricopre di migliaia di piccoli fiori dorati.