Piante mediterranee e architettura al Parc Güell di Barcellona
Il calore, i colori e le piante tipiche mediterranee racchiusi in una città.
Barcellona, ormai quasi una metropoli e seconda in Spagna solo a Madrid, unisce la frenesia cittadina alla lentezza tipica dei luoghi mediterranei e affacciati sul mare.
Per molti è però conosciuta per essere la città di Antonio Gaudì, architetto catalano attratto dalle forme organiche e naturali e dal modernismo. In giro per la città si trovano molte sue opere, ma quella più affine all’architettura del paesaggio è senza dubbio il Parc Güell dove si trova una fusione perfetta tra l’architettura costruita dalle abili mani dell’uomo e la natura circostante.
Il parco è situato nella parte superiore della città, inizialmente nato come nuovo quartiere urbano riservato alle famiglie benestanti della città, solo pochi anni dopo l’avvio dei lavori non incontrò il successo sperato e già nel 1922 fu venduto all’amministrazione pubblica che lo destinò a parco pubblico.
Il tratto distintivo di questo luogo è l’intreccio indissolubile tra natura ed elementi architettonici, rispettando l’andamento collinare del terreno, e dando vita a percorsi mai piani, intervallati da pareti di contenimento.
Tutto qui è perfettamente integrato alla natura, persino la Plaza de la Naturaleza, una vera e propria piazza circondata da boschi e poggiata su un colonnato aperto da un lato ma mimetizzato dall’altro grazie a una parete che simula l’effetto di un anfiteatro con palme scolpite nella roccia, e dal quale si gode una vista mozzafiato su Barcellona.
Al tempo della costruzione del parco, la montagna sulla quale è situato era detta “Monte calvo” (oggi Monte Carmelo), a causa della caratteristica mancanza di vegetazione e fu proprio Antonio Gaudì a far piantare le moltissime specie mediterranee che troviamo ancora oggi che rendono i boschi protagonisti insieme agli innumerevoli elementi decorativi spesso realizzati con la tecnica del Trencadis (o frammentato), una sorta di mosaico realizzato con frammenti di ceramica colorata di recupero provenienti da oggetti diversi e non più utilizzati.
Le piante qui trovano un clima ideale per la crescita: dai pini (pinus) alle querce da sughero, dalle palme alle piante di eucalipto, ai cipressi (cupressus), olivi (olea europea), alberi di fico (ficus carica), mandorli (prunus dulcis) e carrubi.
Tutta la parte superiore del parco è ricchissima di verde, e ciò ha fatto si che col tempo sia nato un nuovo ecosistema cittadino che ha portato alla ricolonizzazione di molti animali tra cui: piccioni, merli, passeri, pettirossi.
Il tema degli animali è anche presente nelle decorazioni, tanto che si trovano qua e là il serpente, la testa di leone, il polipo e la famosissima salamandra situata subito all’ingresso del parco, tanto da sembrarne la guardiana.
Photo credit – Envato