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Trasformare un terreno paludoso in un parco romantico: il Giardino di Ninfa

Il Giardino di Ninfa si estende per circa 8 ettari al limitare dall’Agro Pontino a circa 20 chilometri da Latina, in una zona da sempre alluvionale e malsana, ma continuamente nei secoli strappata alle acque da progetti di bonifica.

Fin dall’epoca romana il sito è contraddistinto da una ricca vegetazione autoctona che costeggia il percorso del fiume Ninfa, così denominato dalla presenza di un Tempio dedicato alle Ninfe, protettrici delle sorgenti. 

La storia di Ninfa

Lungo il percorso fluviale viene a svilupparsi in epoca alto medievale una cittadina che riveste un’importante ruolo lungo la strada pedemontana, che è andata a sostituire l’antica Via Appia, spesso allagata e ormai priva di manutenzione. Dall’ XI secolo in poi la città è governata da varie famiglie nobiliari fino all’acquisto della città e dei suoi dintorni da parte di Papa Bonifacio VIII Caetani per un suo nipote, diventando così un feudo fino al 1382 quando la città è distrutto dall’esercito dell’Antipapa Clemente VII.

I secoli successivi non vedono la ricostruzione della città, tranne che la manutenzione del Castello dei Caetani che nel XVI si arricchisce di un ‘hortus conclusus’, dedicato alla coltivazione di agrumi ed arricchito da fontane. Nei secoli successivi, l’abbandono dei terreni circostanti favorisce l’avanzare delle paludi e della malaria che rendono la zona invivibile. 

Dobbiamo aspettare gli anni venti del novecento per assistere alla completa bonifica della zona da parte della famiglia Caetani e soprattutto della principessa Marguerite Chapin Caetani che ha iniziato il restauro dell’antica città e della rocca e dato impulso alla trasformazione dei terreni in un giardino romantico. Assieme alla figlia Leila si occupa di impiantare nuove varietà di alberi, come lecci, faggi, magnolie e cipressi, e arricchendo i fertili terreni di varietà di rose, iris palustri, clematidi e ortensie rampicanti. 

Nel 2000 il Giardino di Ninfa è dichiarato Monumento Naturalistico della Regione Lazio. 


La flora e la fauna del Giardino di Ninfa 

La Fondazione ‘Roffredo Caetani di Sermoneta’ si occupa dell’apertura e della manutenzione del grande parco, attraversato dal fiume Ninfa e da vari ruscelli che rendono la zona particolarmente attraente per la sosta di uccelli quali aironi, pavoncelle e germani reali, provenienti dalle rotte migratorie delle pianure pontine.

La Flora presente è stata piantata quasi tutta nel corso del novecento seguendo l’estro delle padrone di casa, ma con l’attenzione a ricreare sempre scorci di grande impatto scenografico, con abbinamenti di altezze e colori. Particolari le presenze di aceri giapponesi (Acer palmatum), di noci americani (Juglans nigra), di un albero della nebbia (Cotinus coggygria), di ciliegi penduli (Prunus x subhirtella pendula rosea), di un bosco di noccioli (Corylus colurna), di un albero dei tulipani (Liriodendron tulipifera), di varietà esotiche (Gunnera manicata e Avocado) e di altre specie ancora per un totale di oltre milletrecento piante.

Le varietà presenti nel vivaio Innocenti e Mangoni

Nel vivaio Innocenti & Mangoni potrai trovare una scelta delle migliori varietà di alberi del mercato, adatte per giardini o parchi più importanti. Molte sono le varietà di aceri giapponesi (Acer japonicum) disponibili sia in vasi di varie dimensioni che in piena terra. Si tratta di alberi decidui la cui particolarità consiste nelle foglie profondamente lobate di colore verde che diventano giallo-arancio in autunno, creando un foliage tra i più belli in natura.

Tra le piante del parco spiccano anche diverse varietà fruttifere disponibili nel nostro vivaio:

Juglans nigra o noce americano è un albero deciduo dal portamento espanso, vigoroso, con foglie pennate e aromatiche dal colore verde scuro che tendono al giallo-arancio in autunno. Una varietà perfetta da utilizzare insieme a varietà sempreverdi per creare giardini versatili. 

Il Cotinus Coggyria è un arbusto cespuglioso e deciduo, dalla forma rotonda o talvolta ovale di un bel colore verde, le cui foglie virano al giallo-arancio in autunno. In estate ha un’abbondante fioritura di sottili ma vistosi peduncoli che formano caratteristici mazzetti piumosi.

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Photo Credits – Envato