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Alberi di città: gli alleati dell’ambiente urbano contro lo smog

Che gli alberi abbiano un ruolo fondamentale nel benessere della città e dei suoi abitanti è risaputo: ripuliscono l’aria, rendono le strade fresche e ombreggiate nei periodi estivi, invogliano ad uscire e camminare suscitando sensazioni piacevoli. Chi non preferisce una bella passeggiata nel verde rispetto ad un percorso nel grigio del cemento?

Sempre più si assiste quindi ad una crescente attenzione verso il verde urbano, soprattutto per il forte impatto ecologista che questo ha nelle nostre città.

Vero è che non tutti gli alberi sono uguali, e alcuni più di altri hanno potere di ridurre l’inquinamento e lo smog ormai imperante nei grandi centri urbani, ma purtroppo anche nelle piccole cittadine.

Lungo i viali vi è una larga presenza di platani (Platanus) che più di altre specie resiste allo smog grazie ad una sorta di sistema di autopulitura: perde e cambia la sua corteccia con molta facilità infatti.

Il platano, ma più in generale molte tipologie di alberi, possono raffrescare il clima cittadino addirittura di 2 – 8 c° e portare quindi ad un risparmio energetico sull’uso dell’aria condizionata anche del 30%. Un solo albero può infatti assorbire fino a 150 kg di anidride carbonica e filtrare gli agenti inquinanti presenti nell’aria.

Tra i maggiori inquinanti, quelli più subdoli, si trovano le polveri sottili di cui tanto e troppo spesso si sente parlare per la massiccia presenza nell’aria; uno dei migliori alberi per combattere questo problema è anche un albero esteticamente elegante, colorato ma sobrio, profumato e dalla caratteristica fioritura primaverile: La Magnolia.

Le caratteristiche delle piante ne denotano anche la maggiore o minore efficacia contro l’inquinamento: quelle sempreverdi ad esempio possono assolvere al compito in ogni periodo dell’anno, a differenza di quelle decidue; le conifere secondo alcuni studi hanno buone capacità di contrasto allo smog, come in generale le piante basse.

Il benessere che deriva dalla larga presenza di piante ed alberi in città non è solo legato alla loro lotta allo smog, ma anche al benessere che genera nelle persone, in termini di buonumore e di possibilità di trascorre del tempo in spazi aperti e salutari. 

La materia è ampia e articolata, se si pensa che ogni albero ha caratteristiche diverse e diverso è quindi anche il suo modo di reagire all’inquinamento. Per questo negli stati Uniti è nato un sistema, il database i-Tree, che permette di calcolare e quantificare in modo certo l’esatto servizio ambientale svolto dagli alberi, dando un aiuto concreto a chi deve scegliere le specie da piantare. purtroppo questo sistema è applicabile solo agli stati uniti.


E in Italia?

Fortunatamente anche in Italia non siamo rimasti a guardare, ma cominciano ad esserci studi in materia.

Il Cnr di Bologna ad esempio ha stilato una lista dopo aver condotto uno studio su quali fossero le piante migliori da utilizzare a Bologna, calcolando la capacità di assorbimento di Co2, la capacità di fissare benzene e ossidi di azoto, diossina. Nella lista si trovano Il Celtis Australis, un vero e proprio albero che pulisce l’aria immagazzinando biossido di carbonio (3660 kg in 20 anni); l’olmo comune, ulmus minor; il frassino comune, fraxinus excelsior; il tiglio selvatico, tilia cordata; l’acero riccio (acer platanoides) che assorbe fino a 5 tonnellate di co2 in 30 anni.

Anche la Regione Toscana ha da poco emanato le linee guida da seguire per la qualità dell’aria in merito ad alberi e alla loro messa a dimora nei centri urbani.

Gli studi concordano nel segnalare che non tutti gli alberi hanno potere di mangiare lo smog, e per questo è bene tener presente quelli che maggiormente riescono ad assolvere questo compito.

Tra questi si trovano soprattutto alberi con:

  • elevata densità della chioma
  • longevità del fogliame
  • bassa capacità di emissione di composti organici volatili
  • ridotta allergenicità del polline

Il faggio che è bravissimo ad assorbire l’ozono e il biossido di azoto, l’abete di Douglas, il più efficace nell’abbattimento del PM10, oppure il pioppo bianco, perfetto per sequestrare la CO2.

Oltre alle linee guida è stata creata una app web liberamente accessibile, che permette, inserendo i parametri in base alle proprie necessità (ad esempio: tipo d’inquinante; dimensioni della pianta, livello di allergenicità etc.) di  conoscere quali tipologie di piante presentano la maggiore capacità di assorbimento degli inquinanti nella nostra zona

Per conoscere il nostro assortimento varietale di piante a alberature che più si prestano a combattere l’inquinamento contattaci attraverso il form

Photo credits – Envato